BRUNO FILIPPI UNA GHIRLANDA DI GAROFANI ROSSI

18,00 

Attraverso una capillare e documentata indagine di ricognizione archivistica, giornalistica e bibliografica, il volume ricostruisce la vita e l’attività militante dell’anarco-individualista livornese Bruno Filippi.

Autore: Fabrizio Giulietti

Galzerano Editore-Atti e Memorie del Popolo, 2025, pag. 342 con foto, €. 18,00

Descrizione

BRUNO FILIPPI UNA GHIRLANDA DI GAROFANI ROSSI

Attraverso una capillare e documentata indagine di ricognizione archivistica, giornalistica e bibliografica, il volume ricostruisce la vita e l’attività militante dell’anarco-individualista livornese Bruno Filippi. Nato il 30 marzo 1900, ancora bambino si trasferisce con la famiglia a Milano. Temperamento ribelle ed impulsivo, già nella prima adolescenza aderisce ai principi e agli ideali della teorizzazione libertaria. Dopo aver preso parte ad alcune dimostrazioni neutraliste, nel maggio 1915 subisce un primo arresto per correità in omicidio colposo. Condannato a venti mesi di reclusione, sconta la pena nella Casa di Correzione di Forlì. Nel marzo 1918, è chiamato al servizio di leva militare. Inviato in zona di guerra, si dimostra un valido e meritevole soldato, guadagnandosi i gradi di caporale del corpo mitraglieri. Profondamente segnato dalle stragi e dai massacri vissuti al fronte, si schiera su posizioni di radicale intransigentismo, inneggiando agli atti violenti, il “gesto esemplare” e la “propaganda del fatto”. Mentre partecipa alle diverse agitazioni politiche e sociali che si susseguono nei mesi successivi alla conclusione del conflitto, collabora assiduamente con la testata individualista T“Iconoclastal”, adoperandosi anche nella pubblicazione di testi e articoli di impianto teorico-culturale e di alcuni elaborati e produzioni di estrazione prettamente narrativo-letteraria. Deluso dagli esiti e l’andamento della lotta di classe, nel luglio 1919 fonda un gruppo specificamente diretto alla realizzazione di atti dimostrativi e azioni dinamitarde. Dopo il compimento di una serie di attentati al Palazzo di Giustizia, la Stazione Centrale e gli appartamenti dell’industriale Giovanni Breda e del senatore Ettore Ponti, la sera del 7 settembre resta dilaniato da un ordigno che sta per collocare presso le sale superiori del Caffè Biffi, ritrovo tra i più noti ed esclusivi dell’alta borghesia ed aristocrazia milanese.

Fabrizio Giulietti è Dottore di ricerca in Storia Contemporanea. Ha pubblicato i seguenti volumi:

Informazioni aggiuntive

Peso 0,250 kg

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